“Pizza Romana Day ” alla Gatta Mangiona
La serata organizzata alla Gatta Mangiona con lo chef Claudio Gargioli, patron di Armando al Pantheon, alla presenza della giornalista Eleonora Cozzella, va a coronare il primo Pizza Romana Day, evento organizzato da Agrodolce in collaborazione con Repubblica Sapori e Greenstyle e sponsorizzato da Birra del Borgo e Molini Pivetti. Nella mattinata l’incontro a Osteria di Birra del Borgo, moderato dalla giornalista Eleonora Cozzella, ha visto numerosi pizzaioli firmare il manifesto in 10 punti della Nuova Pizza Romana, che stabilisce a grandi linee le regole per una perfetta pizza romana.
Stralcio da Gambero Rosso :
…Il primo step prevede di riaccendere l’attenzione e la curiosità sulla pizza romana, che d’altronde difficilmente si presta a essere ingabbiata in regole troppo rigide, come spiega un preparatissimo Giancarlo Casa. Lui, patron della Gatta Mangiona, ha scelto di seguire lo stile napoletano, ma da qualche tempo lavora al Passetto anche sulla romana: “La differenza sta nel capire l’importanza della maturazione dell’impasto” spiega “anche quando si procede con impasto diretto è necessario prevedere almeno 8 ore”. La questione è riassunta nel punto 3 del Manifesto che un bel numero di pizzaioli della Capitale, fautori della rinascita della romana e non solo, si sono impegnati a firmare.
Stralcio da ansa.it :
In occasione della presentazione della guida ‘Roma Lazio 2019 de La Repubblica il decano dei professionisti romani, Giancarlo Casa da due decenni patron de ‘La Gatta mangiona‘, ha sottolineato che ”20 anni fa nessuno conosceva la pizza e tanto meno i pizzaioli. Oggi tutte le pizzerie di qualità si preoccupano dei prodotti di qualità, e questo è positivo per il mercato. La pizza oggi si digerisce meglio – sottolinea – e si abbina sempre più spesso a vini e birre di qualità”.
Stralcio da Luciano Pignataro, Wine & Food Blog :
Il Pizza romana day, organizzato da Agrodolce in collaborazione con Repubblica Sapori e Green Style, è stato un momento di riflessione, per me, più su quello che è lo stato dell’arte della pizza nella capitale d’Italia, che su uno stile. Uno stile di pizza, quello romano, che ai più ricorda la pizza in teglia venduta al taglio, come ha sottolineato Davide Fiorentini nel suo intervento. Invece si parlava di quella tonda, bassa e scrocchiarella, stesa con il mattarello, nata tra gli anni 50/60 del secolo scorso. Pizza che serviva a sfamare nell’immediata povertà del dopo guerra e che dava la sensazione “dell’uscita” anche ad un pubblico povero di mezzi. La lievitazione era approssimativa, non più di 3/4 ore e poi, un’ora dopo, lo “staglio” (la formazione dei panetti). Queste le riflessioni precise e appassionate di Giancarlo Casa.
(Nell’articolo potete leggere anche I 10 punti del Manifesto della Nuova Pizza Romana)
Ed eccoci alle foto della serata alla Gatta Mangiona:
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