Siamo ancora a febbraio, ma il nuovo mese è alle porte e quindi trovate tra le proposte scritte alla lavagna la pizza stagionale Marzolina, una delle più riuscite de La Gatta Mangiona. Carciofi croccanti e pancetta gustosissima che si scioglie languida al calore appena fuori dal forno, su un disco di grande leggerezza.
Sala immutata, così come il servizio (tra le ragazze ai tavoli c’è sempre la figlia di Giancarlo) garbato e senza fronzoli. Forse sono aumentati i gatti appesi alle pareti e sulle mensole. Si sa, i veri collezionisti non smettono mai. Ormai ha superato i 25 anni questo locale che per primo ha cambiato il mondo pizza a Roma segnando una svolta nella noiosa querelle su pizza napoletana vs pizza romana e (orrore!) tra pizza ‘alta’ e pizza ‘bassa’. Giancarlo Casa è stato cioè il primo a capire che studio di farine e lievitazione, selezione di prodotti di pregio erano la chiave per proporre una versione moderna di un alimento con una storia gloriosa alle spalle ma sfibrato da una offerta stanca quando non di scarsa qualità. Con, in più, l’idea di accompagnare la pizza con vino e champagne quando (ripetiamo, 25 anni fa) il binomio pizza-birra era più inscalfibile del tungsteno.
Insomma, qui si torna più che volentieri. Ancora oggi la pizza non tradisce, lieve, dal disco sottile e con un cornicione appena pronunciato, senza mai esagerare, e che dunque si gusta insieme alla farcitura anche perchè non ‘panoso’.
Fritti ogni volta perfetti, con supplì da podio. E a proposito di lavagna, date uno sguardo alla chiusura dolce, ne vale sempre la pena.
Articolo originale e completo di Virginia Di Falco su Luciano Pignataro Wine & Food Blog